(Bologna, 6 giugno 2020) L’emergenza sanitaria è una tragedia collettiva che doveva e che può ancora essere trasformata in un’opportunità per rilanciare la nostra scuola pubblica, quella della Costituzione.
Da oltre tre mesi abbiamo aspettato dal Governo una concreta attenzione che finora non c’è stata. Nulla appare all’orizzonte: al di là di belle parole di circostanza, dopo mesi di mancato ascolto, di mancate risposte efficaci e puntuali, anche l’ultimo incontro del 4 giugno scorso con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha dato gli esiti sperati.
Restano quindi più che valide le ragioni alla base dello sciopero dell’8 giugno.
Noi chiediamo:
– un piano straordinario degli investimenti per garantire a tutti gli studenti il diritto all’istruzione in condizioni di sicurezza;
– una scuola in presenza e in sicurezza, con classi e sezioni meno affollate, con più spazi a disposizione, una riduzione del numero di alunni per classe che consenta una didattica per gruppi ridotti con un’attenzione particolare ai più piccoli, le bambine e i bambini dell’infanzia e della primaria scomparsi dai radar;
– di ritrovare a settembre una scuola viva e presente che garantisca il tempo scuola previsto dagli ordinamenti;
– avere la piena funzionalità delle segreterie scolastiche così da garantire la sorveglianza e la rigorosa applicazione delle misure di igienizzazione e sicurezza anti-contagio in tutti i plessi e in ogni singolo piano degli edifici scolastici;
– garantire agli alunni la continuità didattica dando stabilità a chi da anni assicura il funzionamento della scuola lavorando precariamente;
– il necessario potenziamento degli organici, per il personale docente che ATA (che ora più che mai, come già in passato abbiamo denunciato, risulta inadeguato a soddisfare le esigenze di qualità e sicurezza);
– l’assunzione (a tempo indeterminato dal 1° settembre da graduatoria per soli titoli) del personale docente con almeno tre anni di servizio, e il rinnovo delle graduatorie provinciali entro agosto per consentire l’accesso all’insegnamento ai nuovi aspiranti docenti;
– l’emanazione del bando di concorso riservato per Dsga facenti funzione rivolto agli assistenti amministrativi con almeno tre anni di servizio sul profilo;
– un piano di formazione di tutto il personale e il potenziamento degli strumenti informatici;
– di avviare il confronto sul rinnovo contrattuale che riconosca le diverse professionalità del sistema scuola con risorse aggiuntive e che incrementi le risorse per il miglioramento dell’offerta formativa;
– di sostenere interventi, non più rinviabili, di edilizia scolastica per lavorare e studiare in edifici sicuri;
– una riorganizzazione dei trasporti che garantisca la sicurezza oltre l’emergenza.
Per queste ragioni l’8 giugno scioperiamo e chiediamo a tutto il personale, dirigente, docente, ATA di partecipare e alle famiglie di sostenere le richieste della comunità educante che ancora una volta ha dimostrato di essere garante dei principi costituzionali.
FLC CGIL Emilia Romagna Monica Ottaviani
CISL Scuola FSUR Emilia Romagna Monica Barbolini
UIL Scuola RUA Emilia Romagna Serafino Veltri
SNALS Confsal Emilia Romagna Gianfranco Samorì
GILDA FGU Unams Emilia Romagna Rosarita Cherubino
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