(Bologna, 7 febbraio 2023) Le sottoscritte organizzazioni sindacali denunciano la grave situazione retributiva dei dirigenti scolastici assunti nella regione a partire dal 1° settembre 2019. I dirigenti scolastici vengono ingiustamente e illegittimamente privati di una parte consistente dei loro stipendi corrispondente alla retribuzione di posizione parte variabile legata alla fascia di complessità dell’istituzione scolastica (da 700 a 1.225 euro lordi mensili). A causa dei ritardi nella definizione dei contratti integrativi regionali (CIR) di riferimento, l’Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna per tre anni ha motivato tale decurtazione con l’impossibilità di conoscere gli importi spettanti, dando ampia rassicurazione agli interessati di provvedere non appena sarebbero stati sottoscritti i CIR.
Le organizzazioni sindacali che fin da subito hanno rivendicato il diritto dei dirigenti scolastici all’integrità della retribuzione, sostenendo anche i propri iscritti nelle azioni legali intentate contro l’Amministrazione scolastica, denuncia la violazione di quegli impegni dal momento che, con l’applicazione del CIR 2019/20 da parte delle RTS provinciali avvenuta nel mese di gennaio 2023, non risultano corrisposti ai dirigenti scolastici assunti il 1° settembre 2019 tutti gli arretrati corrispondenti alle 44 mensilità non erogate (da circa 30.000 a 54.000 euro lordi a seconda della fascia di appartenenza) e non risulta effettuato l’adeguamento dei loro stipendi con la voce relativa alla retribuzione di posizione parte variabile.
Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono che ai dirigenti scolastici assunti con l’ultimo concorso in Emilia Romagna sia immediatamente riconosciuto il diritto, previsto dall’art. 36 della Costituzione, ad una “retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro”, nonché all’uguaglianza, posto che questo deleterio trattamento, riservato solo ai dirigenti di più recente nomina, non ha eguali in nessun rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione.
Non è accettabile che i dirigenti scolastici siano costretti a lavorare, spesso lontani dalla regione di residenza, senza sapere qual è la retribuzione che compete loro e ad attendere ancora per vedersi corrispondere quanto di spettanza.
La FLC CGIL, CISL Scuola, UILRUA, Snals chiedono pertanto all’USR Emilia Romagna per quanto di competenza di ripristinare immediatamente l’integrità della retribuzione ai dirigenti scolastici assunti con l’ultimo concorso e al Ministero dell’Istruzione e del Merito di intervenire per garantire l’omogeneità delle retribuzioni su tutto il territorio nazionale.
Le organizzazioni sindacali sono pronte a tutelare in tutte le sedi i diritti dei dirigenti scolastici.
Monica Ottaviani (segretaria generale FLC CGIL Emilia-Romagna)
Monica Barbolini (segretaria generale CISL Scuola Emilia-Romagna)
Serafino Veltri (segretario generale UIL Scuola RUA Emilia-Romagna)
Gianni Fontana (segretario generale Snals confsal Emilia-Romagna)