(Bologna, 19 ottobre 2024) “In questa regione sono a rischio migliaia di posti di lavoro, per gestire la transizione in atto serve subito un impegno serio e determinato sia del Governo sia delle parti datoriali. Cosa chiediamo? Strumenti per tutelare il lavoro che c’è adesso, quindi strumenti come la cassa integrazione, risorse per il sostegno del settore, anche attraverso il meccanismo degli incentivi, e investimenti cospicui sul tema della riconversione professionale“.
Così Filippo Pieri a “La finestra sui fatti”, la consueta rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove ha commentato lo sciopero nazionale dell’automotive #Cambiamomarcia che si è tenuto ieri. Sciopero proclamato da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil a cui ieri si è aggiunta la manifestazione organizzata dai sindacati a Roma che ha visto la partecipazione di oltre ventimila lavoratrici e lavoratori.
“L’automotive – ha continuato il segretario generale della Cisl ER – ha un forte impatto sulla manifattura e sull’economia dell’Emilia Romagna, visto che in regione sono oltre 14 mila le aziende e quasi 57 mila gli addetti. Un comparto fortemente innovativo, con un’importante contrattazione di secondo livello, che negli ultimi dieci anni può vantare un consistente aumento di posti lavoro. Posti di lavoro che ora con la crisi dell’auto, sia dei grandi gruppi sia delle piccole e medie imprese che si occupano di forniture, sono a rischio”.
“Una perdita di occupazione, di tessuto produttivo, ma anche di professionalità da riconvertire che non possiamo permetterci, impoverire quel settore significa impoverire tutta la l’Emilia Romagna”, ha concluso il numero uno di Via Milazzo.