(Bologna, 13 settembre 2024) Incroceranno le braccia il 16 settembre i 135mila addetti del terzo settore socio-sanitario assistenziale educativo alle dipendenze delle strutture associate a Uneba o che comunque applicano il Ccnl. Alla base della mobilitazione, avviata nei mesi scorsi con la proclamazione dello stato di agitazione e lo svolgimento di sit-in e presidi, il mancato rinnovo del Contratto nazionale, scaduto da quasi cinque anni (2019).
Nel settore privato dell’area socio sanitaria è il secondo CCNL maggiormente applicato dopo quello della cooperazione sociale. La trattativa nazionale si è interrotta dopo 17 mesi di negoziato, e dopo 27 mesi dalla presentazione della piattaforma rivendicativa da parte del sindacato. Motivo della rottura è l’assenza di volontà da parte di Uneba di procedere a un rinnovo che tenga conto della dinamica dell’inflazione. Uneba ha infatti proposto un aumento di 50 euro lordi per il triennio 2023 2025, pari a circa 35 euro netti, oltre ad un intervento normativo teso a ridurre i permessi e gli scatti di anzianità.
Una proposta irricevibile per il sindacato, anche alla luce dei recenti rinnovi di contratti di settore, dove le risposte sia economiche che normative sono state di ben altra portata.
In Emilia Romagna sono diverse le strutture aderenti che operano anche in regime di accreditamento, tanto da occupare buona una fetta del mercato dei servizi alla persona. Di fatto, si tratta di un mancato rinnovo contrattuale che mette a rischio non solo i diritti acquisiti dei lavoratori, ma anche la qualità del servizio offerto agli utenti.
La protesta, indetta dai sindacati di categoria FP Cgil, Fisascat Cisl, FP Cisl, Uil Fpl e UilTucs nazionali, si svolgerà con presidi organizzati a livello regionale. Nella nostra regione saranno a:
- Fiorenzuola d’Arda (PC)
Fondazione Verani Lucca
Viale della Vittoria, 12
Ore 9.30-11.30 - Ravenna – San Romualdo Ravenna
Villa Serena Piazza San Romualdo, 11
Ore 9.30-11.30