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(ER) Cgi, Cisl, Uil: l’ente bilaterale per l’artigianato può essere un volano per il rilancio dell’artigianato regionale

(Bologna, 18 ottobre 2023) Eber è il frutto degli accordi tra le parti sociali dell’Emilia – Romagna costituenti (Cgil – Cisl – Uil – Cna – Confartigianato – Claai – Casartigiani) ed opera nella nostra regione da 33 anni.

Gli accordi (nazionale del 1988 e regionale nel 1990-1991) rappresentano gli strumenti fondativi della bilateralità artigiana regionale.

Lo scopo di questo incontro pubblico è quello di consegnare all’informazione, alle istituzioni ( presenti con il sottosegretario alla presidenza della regione Emilia- Romagna ) e all’intero comparto dell’artigianato, il lavoro fatto in questi anni a sostegno di lavoratori e imprese e per mettere a disposizione del futuro un’esperienza che pensiamo possa essere un volano per il rilancio dell’artigianato dell’Emilia Romagna.

Approfondimento: che cos’è Eber

La bilateralità viene costituita per consolidare un sistema di relazioni in un comparto fortemente parcellizzato, per mettere a sistema una serie di strumenti che in caso contrario sarebbe stato difficilmente realizzabile in una realtà composta da microimprese, per integrare il reddito dei lavoratori, per supportare le imprese nei momenti di crisi, per sostenere la formazione e riqualificazione professionale, per implementare la sicurezza.

Oggi le quattro strutture sulle quali fa perno la bilateralità artigiana dell’Emilia- Romagna sono: EBER per il sostegno al reddito dei lavoratori e per favorire lo sviluppo delle imprese, OPRA per implementare le azioni finalizzate a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, FONDARTIGIANATO per gestire la formazione e qualificazione professionale, SANARTI per servizi integrativi alla sanità.

Va ricordato che la bilateralità artigiana è finanziata dalle risorse derivanti dalla contrattazione confederale e di categoria nazionale e regionale e pertanto frutto di accordi tra le parti: sono le parti a decidere indirizzi, azioni e ruolo che deve assumere l’ente bilaterale.

La bilateralità sostiene e integra la contrattazione: non sarà mai soggetto che si sostituisce ad essa, ma anzi è strumento utile per implementarla e costituisce anche una sede utile per favorire un modello virtuoso di relazioni sindacali.

Nel corso degli anni in questa regione l’evoluzione della bilateralità si è tradotta in azioni sempre più finalizzate a garantire il sostegno al reddito dei lavoratori e allo sviluppo delle imprese sino a convenire il fondo di welfare contrattuale con l’accordo interconfederale e intercategoriale del settembre 2017.

Già dal 2011, grazie all’intesa tra le parti sociali dell’Emilia Romagna, una parte di risorse a disposizione della bilateralità furono destinate ad integrare la maternità facoltativa (oggi congedo parentale) di lavoratrici, lavoratori, imprenditrici, imprenditori.

Negli anni successivi, pur considerando la capienza delle risorse disponibili e tenendo conto dei limiti delle stesse e sempre per accordo tra le parti sociali, si è deciso di estendere l’integrazione al reddito al sostegno del diritto allo studio.

Il limite che avevamo era dato dalla limitazione delle risorse, costituite dai residui a disposizione della bilateralità regionale, pertanto abbiamo condiviso la necessità di contrattualizzare le prestazioni in essere, accompagnando la campagna di rinnovo dei contratti regionali di categoria dell’artigianato dell’Emilia Romagna con l’accordo interconfederale del 2017, con il quale si convenne la costituzione del fondo regionale di welfare alimentato con la contrattazione regionale confederale e di categoria.

In sostanza, le imprese versano al fondo una quota per ogni dipendente, che si aggiunge a quella prevista dagli accordi del ’91 (incrementata con accordi successivi) e ai contratti regionali di categoria, per garantire le erogazioni di prestazioni a lavoratori e imprese con carattere mutualistico e solidale.

Questo ha portato ad oggi ad elargire nel 2022 prestazioni di sostegno al reddito a più di 20.000 lavoratori e lavoratrici e un sostegno agi investimenti per 3.000 imprese.

Per le lavoratrici e lavoratori parliamo di: integrazione dei congedi parentali (maternità), sostegno al diritto allo studio (dagli asili sino all’università), sostegno all’acquisto/ristrutturazione della prima casa, sostegno per l’accesso al trasporto pubblico, sostegno alla non autosufficienza, sosteno alle spese personali (protesi, occhiali), sostegno per far fronte al caro-energia e, in occasione di eventi drammatici che hanno colpito la nostra regione, ha messo a disposizione risorse per ricostruzione del post terremoto e per far fronte ai danni delle alluvioni che hanno colpito negli anni la nostra regione (Parma, Modena, Romagna).

Ha posto le basi per il futuro sostenendo per le imprese investimenti per l’innovazione tecnologica (industria 4.0), per la digitalizzazione, per la transizione energetica, per la bonifica ambientale, nonché gli investimenti per l’efficientamento dei cicli produttivi, mentre per i lavoratori ed i propri famigliari il diritto allo studio, la tutela delle fragilità, la tutela delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri, nonché la formazione e riqualificazione professionale.

Il Fondo di welfare contrattuale, nel corso dei 6 anni in cui è attivo, ha elargito a lavoratori e imprese circa 40 milioni di €, sostenendo da un parte il reddito delle famiglie e dall’altra investimenti per le imprese.

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