(Bologna, 26 aprile 2020) L’Emilia-Romagna pronta alla fase 2 dell’emergenza Coronavirus, con quasi 400 mila lavoratori pronti a ripartire. Sulle pagine nazionali de Il Resto del Carlino, l’analisi della Cisl regionale e le preoccupazioni del sindacato per il “modello distrettuale”. In un contesto in cui soprattutto “giovani e precari rischiano di pagare un prezzo altissimo”.
“Il timore è che possa peggiorare la qualità dell’occupazione. Oltre ad azioni per ridurre il danno bisogna investire sulla formazione puntando ancora di più sulla riqualificazione dei lavoratori”, sottolinea il segretario generale Cisl ER Filippo Pieri, chiedendo “vere politiche attive per il lavoro”.
“In questo momento – conclude Pieri – la priorità è una ripartenza in sicurezza del sistema economico-produttivo. Occorre un sostegno alla transizione verso un economia che sappia sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie, verde e sostenibile, e serve un rafforzamento delle reti di sicurezza con la logica dell’innovazione sociale. Continuiamo a chiedere un grande piano d’investimenti pubblici per stimolare la ripresa”.
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